COSA MANGIARE SE SI PERCORRONO 30 KM AL GIORNO: VI RACCONTO LA MIA DIETA VEGETARIANA.

Poiché da un anno e mezzo mi sono tramutata in una “mangia erba” e poiché sono una ragazza sportiva (per le mie camminate lunghe e, da un anno, per la pratica della pole dance) una delle mie preoccupazioni quotidiane è quella di alimentarmi nel modo più corretto. O meglio, quella di non far mancare al mio fisico i nutrienti che gli sono indispensabili.

Veggy Cow
A Veggy Cow

Diventare vegetariani non è una scelta semplice. A me è capitato, nel marzo del 2014, dopo aver letto qualche libro importante (es. The China Study, Campbell), dopo aver visto documentari scioccanti (es. Earthlings), dopo aver ascoltato pareri “certificati” (es. Prof. Berrino, Prof. Umberto Veronesi, Dott. Valdo Vaccaro). É stata una scelta non sempre capita, soprattutto per quel che concerne il mio lato sociale. Non tutti, infatti, accettano quest’alimentazione di buon grado benché non abbiano il mio stesso pacchetto di conoscenze. La prima domanda che mi si rivolge sempre chiaramente è: “Come fai ad integrare le proteine della carne?”, mentre la seconda: “Ma l’hai deciso per motivi etici o di salute?”.

Risponderò prima alla seconda domanda, perché meno tecnica. Ho voluto provare un’esperienza sulla mia pelle, come se ne provano tante nella vita. Inizialmente per ragioni di buona nutrizione e, poi, lentamente, cominciando ad accorgermi che la mia testa stava cambiando. Acquisiva sempre più consapevolezza e si sentiva parte di una “catena”, non rappresentante di un vertice dove primeggiava l’uomo a dispetto del resto. Inizialmente, quindi, ho cominciato ad eliminare la carne e progressivamente il pesce per motivi di salute.

E qui mi ricollego alla prima grande domanda che mi viene rivolta dalla maggioranza. Ho scoperto studiando che le proteine animali vengono ritenute “eccellenti” perché sono complete. Ciò significa che contengono tutti gli 8 aminoacidi essenziali al nostro corpo, quegli aminoacidi che non possono essere sintetizzati dal nostro organismo e che devono per forza essere recuperati dall’esterno tramite l’alimentazione. Frutta, verdura, legumi e cereali presentano aminoacidi ma in quantità più ridotte e non tutti questi cibi contengono tutti e 8 gli essenziali.

A differenza di quello che credono tante persone, però, esistono degli alimenti vegetali che possono essere paragonati alla carne o ai cibi di origine animale, in termini di aminoacidi essenziali. I più famosi sono:

  1. La Soia (e i suoi derivati: tofu, tempeh) – 20gr su 100 di proteine
  2. La Quinoa (che sembra un cereale ma in realtà è una pianta erbacea) – 5gr su 100 di proteine
  3. Le Alghe (in particolare la wakame e la spirulina) – 20gr su 100 di proteine
  4. La Canapa (spesso si trova in semi ma ormai sono sempre più comuni le farine, il pane ed i loro derivati) – 22gr su 100 di proteine

Se non assumessi quotidianamente almeno uno di questi cibi riuscirei comunque a colmare le limitazioni proteiche con le giuste combinazioni di cereali, frutta e verdura. Chiaramente, quando mi assento da casa per un pellegrinaggio o per lunghe camminate, non sempre trovo il ristorante che mi prepara della quinoa o del tempeh. Quindi mi tutelo mangiando molto abbondantemente a pranzo e a cena verdure cotte o crude, occasionalmente formaggi, riso o pasta, patate, funghi, tartufo (ecc), e strafogandomi di snack salutari durante il resto della giornata.

Nel mio ultimo cammino, ad esempio, la mia dieta iniziava con un’abbondante colazione.

  • Se mi trovavo a casa degli hospitaleros chiedevo cose semplici, quali pane, burro, marmellata e frutta. Se nessuno, al contrario, si occupava di me avevo già comprato delle provviste in un supermercato o in qualche negozietto trovato sulla strada. Mangiavo uno yogurt di soia, della frutta, delle barrette ai cereali e bevevo dei succhi di frutta concentrati.

Poi, dopo non più di due ore di camminata mattutina, verso le 9:30/10, mi fermavo di nuovo a mangiare.

  • Un bel panino imbottito di verdure e formaggio che mi aveva gentilmente preparato un alimentari di turno, oppure mi rimpinzavo di mandorle, noci, mirtilli rossi secchi, albicocche disidratate, pinoli, semi di zucca, anacardi al naturale e barrette ai cereali che tenevo sempre come scorta, assieme ad una borraccia d’acqua, nello zaino.
Power Mix
Power Mix

Arrivava il momento del pranzo, verso mezzogiorno e mezzo, e ne approfittavo per ripararmi dal sole, idratarmi e mangiare ancora.

  • Un altro panino, magari integrale, comprato precedentemente presso il negozietto di alimentari nella mattinata, delle buone pietanze ad un ristorante oppure una bella insalatona, un piatto di ceci o piselli con pomodori e cipolla se avevo già raggiunto il rifugio potendo rifornirmi.

Nel pomeriggio, raramente camminavo perché in 7/8 ore raggiungevo le mete del programma di viaggio. Mi dedicavo al riposo almeno per un paio d’ore, sistemavo il mio zaino, controllavo che il mio corpicino fosse ancora bello sano e intatto e infine uscivo alla scoperta del paese o della città di turno.

  • Con due o tre banane in mano per merenda e qualche mandorla (ne bastano 5 per avere 1,3 gr di proteine).

Infine la sera, mi rilassavo gustandomi una bella cenetta.

  • Un’insalata, delle verdure cotte, un primo e occasionalmente delle uova.

Ho notato che, da vegetariani, il metabolismo accelera e si tende a dimagrire fino a quando non ci si stabilizza sul proprio peso forma. in principio, ero preoccupata dei miei 3/4 kg in meno, ora invece sto nuovamente acquisendo peso e massa muscolare perché il mio corpo si è abituato al nuovo sistema.

Inoltre, i pellegrinaggi sono tra le attività più sfiancanti che si possano fare e la perdita di almeno 1/2 kg è matematica. Bisognerebbe cercare di mangiare il più possibile, forse anche due piatti di pasta invece di uno, ad ogni pranzo.

Ora con me, in previsione del prossimo Cammino, porterei un vasetto di proteine di canapa da diluire nelle bevande per rimpolpare i poveri muscoli.

Sono davvero convinta della mia scelta: durante i miei ultimi 300 km di peregrinazione avevo molto fiato e resistenza.

Ma potrebbe anche essere perché mi sentivo in comunione con la natura, forse perché ero più cosciente di non contribuire allo sfruttamento dell’ambiente e degli animali.

Con la dovuta preparazione e informazione, penso che sia possibile divenire sempre più indipendenti e felici. A cominciare dal mantenimento della propria salute, tramite lo sport e un’alimentazione adeguata, e senza lasciarsi influenzare troppo da chi è ancora contrario a questa “diversità di pensiero”.

Ultreya e buon Cammino a tutti!

Elisa

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